Casale Monf.to – Sabato 10 agosto ha preso il via la stagione 2023-24 dell’ASD Città di Casale. Agli ordini di Devis Barbin e dello staff tecnico, i nerostellati hanno iniziato la preparazione. Con il mister vigevanese proviamo a fare il punto della situazione. Dalla nostra prima chiaccherata è trascorso più di un mese. Nel mezzo, la campagna acquisti condotta dal DS Daniele Bonelli e soprattutto una tua conoscenza dell’ambiente casalese che è sicuramente aumentata. Che idea ti sei fatto sul contesto nel quale inquadrare la tua prossima avventura?
“Ho iniziato a conoscere i miei collaboratori e lo staff dirigenziale. Penso che essendo una figura che non ha vissuto direttamente la fusione tra Junior e Stay, possa avere dei vantaggi. Venire da fuori è una sorta di assicurazione sul lavoro che andremo a fare con limpidezza, senza alcun condizionamento. Esiste da parte mia una linea di pensiero per poter organizzare gli allenamenti e per poter effettuare le scelte con chiarezza, rispetto e soprattutto con linearità”.
Analizzando le caratteristiche dei giocatori in “rosa” ti ritieni soddisfatto?
“Tutti gli allenatori, dalla seria A agli amatori, non sono mai pienamente soddisfatti. C’è sempre qualcosa da ricercare per aumentare il valore della squadra. Poi, con l’inizio della preparazione, si è convinti di allenare il gruppo più forte e non si cambierebbe un singolo elemento. Detto questo, mi ritengo contento della rosa a disposizione. E’ stata costruita con criterio, cercando di dare alternative valide in ogni ruolo. I ragazzi sono estremamente competitivi e con la loro disponibilità si potranno cambiare situazioni tattiche anche in corso d’opera. Accanto ai ragazzi di Casale sono stati inseriti alcuni elementi che provengono da altre realtà; con le loro conoscenze potranno far crescere ulteriormente il team, proiettati tutti verso un unico obiettivo”.
Una delle prime cose da assegnare saranno i gradi da capitano. Come pensi di procedere, hai qualche idea o lascerai libero arbitrio allo spogliatoio?
“Per me la figura del capitano è estremamente importante. Come l’allenatore è il tramite tra squadra e società, il capitano è colui che mi trasmette le sensazioni dello spogliatoio. Dovremo essere in perfetta sintonia e dovrà essere un uomo che si relaziona con il mister in maniera schietta, onesta, con una fiducia contraccambiata che nasce da una eccellente empatia. Non credo che lascerò scegliere ai ragazzi. Interverrò direttamente per cercare un capitano riconosciuto da tutti, che difenda le posizioni dello spogliatoio senza mettere da parte l’obiettivo comune”.
All’interno della preparazione quattro test-match, per poter arrivare al debutto in Coppa Italia in buone condizioni. La Coppa solitamente serve a trovare il clima da partita vera in vista del campionato, ma con questa maglia e con un derby da affrontare, non si può certo prendere sottogamba.
“Non sono uno a cui piace perdere. Certo, se mi dici che perdendo in Coppa poi possiamo vincere tutte le altre in campionato… Scherzi a parte, la mentalità dovrà essere quella di una squadra vincente, a partire dalle partitelle in allenamento. Non esistono amichevoli. Rappresentiamo una città, una maglia e una tifoseria che meritano il massimo impegno e il massimo rispetto. Saremo sotto esame sempre, fin dalla prima amichevole, figuriamoci se prenderemo sottogamba la Coppa!”
Ti aspettavi di essere inserito nel girone A? Come valuti il raggruppamento e quali pensi possano essere le rivali maggiormente accreditate alla vittoria finale?
“Speravo di trovare continuità nel girone D e questo cambiamento mi ha sorpreso. E’ una novità che va accettata e che al momento fa poca differenza. Mi parlano di un girone più tecnico. Meglio per noi, che siamo una squadra con elevato tasso tecnico. Gli unici della provincia di Alessandria? Alla lunga potrebbe essere un bene, perché significa evitare scontri con antiche rivalità. Dire oggi chi lotterà al vertice è impossibile. Le rose si stanno completando e tutti vogliono fare bella figura”.